Nell'induismo vi sono feste con un valore propiziatorio associate alle stagioni, ai periodi della semina e del raccolto, e perciò legate al particolare ambito geografico e climatico dell'India, la terra dove l'induismo si è tramandato per millenni e tali feste, avendo un carattere più popolare, mutano anche da zona a zona. Vi sono altre festività, mantenute inalterate grazie alla cultura familiare, che trovano espressione nei culti domestici, assumendo caratteri diversi a seconda della tradizione seguita dalla famiglia stessa.In particolare, esistono festività che, per il loro preciso significato religioso e spirituale, sono celebrate da qualsiasi indù di qualsiasi nazionalità, in qualsiasi parte del mondo.
Le feste religiose dell'anno liturgico hindu sono quasi tutte sulla base del calendario lunare, che colloca l'inizio dell'anno, a seconda delle zone, o nel primo giorno di luna crescente del mese di Caitra (marzo-aprile), detto caitra-sukla-pratipad, oppure nel medesimo giorno del mese di Karttika (ottobre-novembre) e che, sempre a seconda delle zone, fa terminare i mesi con il giorno di luna piena (purnimanta), oppure con quello di luna nuova (amanta).
Tradizionalmente le feste religiose ricoprono un'importante funzione di aggregazione sociale, sono aspetti significativi della vita della comunità: i preparativi, la preparazione di dolci particolari per ogni ricorrenza, le pratiche di purificazione seguite nell'ambito familiare, spettacoli, rappresentazioni teatrali sono tutte usanze che appartengono a una cultura, in cui la religione è il tessuto permanente della vita del singolo e della società e, sotto questo aspetto, certi usi sono riproducibili solo in parte in realtà sociali, come quella occidentale, regolate da strutture e ritmi di vita differenti.