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Kherala

La bellissima terra degli Dei, deve il suo nome alla palma da cocco, "kera" che qui cresce ovunque.


La leggenda racconta che una dea-guerriera, Bhadrakali, generata dal terzo occhio del dio Shiva, dopo aver sconfitto il temibile demone Darikan, ricevesse dal dio onnipotente il compito di scegliere un luogo sulla terra dove stabilirsi per vegliare sul genere umano. E che Bhadrakali scegliesse senza esitazioni il Kerala. Questa bellissima regione, che é un vero paradiso tropicale, anticamente era conosciuta come Malabar e si estende lungo il Mar Arabico fino alla punta meridionale dell'India, con spiagge incantevoli, pianure molto fertili che producono ogni anno due o tre raccolti di riso e una gloriosa vegetazione che produce spezie, essenze e frutta della migliore qualità. In passato le potenze europee si accapigliarono per assicurasi il predominio nel commercio, per esempio, del miglior pepe del mondo, il Black Gold, qui prodotto. L'entroterra del Kerala è solcato da una miriade di canali, fiumi e lagune, le celebri Backwaters, lungo le quali si può percorre lo Stato per buona parte della sua longitudine. E' forse questa la migliore maniera di avere una visione d'insieme di questo Kerala parallelo, dove villaggi di pescatori si alternano a isolotti coltivati, giungla e piccole città di veneziana memoria. Lungo questi canali la vita scorre lentissima, con occupazioni i cui strumenti sono invariati da secoli, nel silenzio rotto solo dai rumori della fauna e dai bimbi locali, che si materializzano e sciamano verso i turisti ad ogni fermata del battello o delle kettuvallams, le tipiche case galleggianti. Naturalmente anche il Kerala si sta modernizzando rapidamente, dando origine a contrasti a volte sgradevoli, ma questa terra è ancora tra quelle che offono la migliore qualità di vita, in India, e dove meglio si è espressa quella particolarità indiana di tutto assorbire senza snaturare la propria essenza. I culti originari della Dea Madre sono confluiti nel pantheon induista con la dea Bhadrakalì, ed i riti austeri indù di un brahmino del Kerala verranno affiancati anche da quelli autoctoni dravidici, durante i quali lo stesso brahmino riconoscerà il divino in una pietra o in un albero. In questo Stato si insediò il primo governo comunista liberamente eletto di tutto il mondo, e contemporaneamente migliaia di malati mentali si recano nel tempio di Chottanikkara, ove si praticano esorcismi contro gli spiriti del male. Perchè i demoni e i fantasmi sono di casa in questa regione dove l'analfabetismo quasi non esiste e dove la difesa dell'ambiente è pratica comune e generalizzata. In Kerala non si sono mai verificati particolari problemi di convivenza religiosa, altrove sanguinosi in India, perchè la pluralità delle fedi è parte integrante della storia millenaria di questa terra. La prima comunità cristiana del Kerala è infatti collocata intorno all'anno 50 d.C. e secondo la tradizione fu fondata direttamente dall'apostolo Tommaso qui sbarcato coi suoi seguaci siriani, che diedero origine a un rito tuttora attuale e specifico, il Siro-Malabar, appunto. La moderna moschea di Kodugallum nasconde un nucleo architettonico molto antico ed a Kochi/Cochin esiste ancora una piccolissima comunità ebraica che ebbe grande splendore, come testimonia la bellissima sinagoga. Visitando l'antico quartiere ebraico, colpiscono le decorazioni che alternano stelle di David, simbolo ebreo per eccellenza, a ignare svastiche, simbolo indù di prosperità, e che sarebbero state usate secoli dopo come simbolo di orrore e sterminio contro questo stesso popolo, che qui le aveva assorbite come proprie. E colpiscono le grandi reti da pesca cinesi che arrivarono in India coi Mongoli e che oggi costellano la laguna della città e la sua costa, che vide arrivare e accolse i Fenici, i Romani e per ultimi i Portoghesi, che con Vasco da Gama nel 1498 aprirono la via alle Indie Orientali per le monarchie europee, gli Olandesi e i commercianti di spezie di tutta Europa. La capitale dello stato è Thiruvananthapuram (Trivandrum), una città il cui maggior pregio è quello di essere vicina alle meravigliose e più conosciute spiagge del Sud della regione, come Kovalam, a 12 Km o Varkala, a 51 Km. Ma poichè ve ne sono di altrettanto belle e meno frequentate al Nord, si può tranquillamente prescindere dalla sua visita e concentrarsi per esempio su Kochi, altrimenti detta Cochin, molto più interessante e dove potrete assistere anche a degli spettacoli della più sublime tra le arti del Kerala, il teatro-danza Kathakali. Questa, come altre manifestazioni artistiche della regione, trae origine dalla cultura popolare e dall'espressione religiosa e diviene un vero e proprio atto di culto, prima che spettacolo. Questo concetto è esemplificato nei Theyam durante i quali gli attori-dei danzano davanti ai templi con il vigore delle antiche divinità dravidiche. Non potrete entrare in tutti i templi se non siete Indù, ma potrete assistere, se la vostra visita coincide tra Aprile e Maggio, a celebrazioni festive come il Pooram, specialmente a Thrissur, dove l'uso di elefanti da lavoro, riccamente bardati nelle parate, vi impressionerà profondamente. Se invece vi attira la natura incontaminata, come rinunciare a un soggiorno nel Parco Nazionale di Periyar, alle cascate di Athirapally ai percorsi di trekking che si dipanano da Munnar con la cima più alta del Kerala, il monte Annamundi, e le colline coltivate a tè… C'è poi sempre la possibilità di affiancare, ad una vacanza ad alto contenuto culturale, un periodo di soggiorno balneare a tutto relax, affidati alle sapienti mani di medici ayurvedici che nei numerosi e bellissimi Resort sulle spiagge del Kerala, metteranno a punto per voi un programma antistress tonificante e ringiovanente.