vivindia_una nuova dimensione 		di viaggio
seleziona la tua lingua: Italiano
seleccione tu idioma: espanol
select your language: english

Zoroastrismo

Faravahar, spirito guardiano, uno dei simboli principali dello Zoroastrismo Zoroastrismo è il nome dato ad una delle più antiche religioni viventi e la più importante e meglio nota dell’Iran antico o preislamico. Prende il nome da quello del suo fondatore Zoroastro (Zarathustra) vissuto in Persia approssimativamente tra il 1000 ed il VII-VI secolo a.C.. L’altro nome con il quale è conosciuto, Mazdeismo, deriva dal nome Zoroastriano del dio principale Ahura Mazda.

Caratteristiche


Lo Zoroastrismo combina elementi di monoteismo e dualismo. Molti studiosi moderni ritengono che questa religione abbia avuto una larga influenza sul Giudaismo, Mitraismo, Manicheismo, Mandeismo e Cristianesimo. Il libro sacro dello Zoroastrismo è l’Avesta. Di questo testo solamente i Gathas (gli inni) sono attribuiti a Zoroastro. Nodo centrale della religione è la costante lotta tra Bene e male. Agli inizi della creazione, il Dio Supremo ("Ahura Mazda") (che significa ‘’Signore saggio’’ ed è caratterizzato da luce infinita, onniscienza e bontà) è opposto ad Angra Mainyu (o Ahriman) uno spirito malvagio delle tenebre, violenza e morte. Il conflitto cosmico risultante interessa l’intero universo, inclusa l’umanità, alla quale è richiesto di scegliere quali delle due vie seguire. La via del bene e della giustizia ("Asha") porterà alla felicità ("Ushta"), mentre la via del male apporterà infelicità, inimicizia e guerra. Sono legati alla dualità di bene e male anche i concetti di Paradiso, Inferno e giorno del giudizio. Dopo la morte l’anima della persona passa un ponte ("Chinvato Peretu") sul quale le sue buone azioni sono pesate con quelle cattive. Il risultato decreta la destinazione dell’anima nel paradiso o nell’inferno. Quando alla fine dei giorni il male sarà definitivamente sconfitto, il mondo sarà purificato in un bagno di metallo fuso e le anime dei peccatori saranno riscattate dall’inferno.

Storia


Lo Zoroastrismo fu la religione favorita dalle due grandi dinastie dell’antica Persia, gli Achemenidi ed i Sassanidi. Comunque, poiché non sono sopravvissute fonti scritte persiane contemporanee di quel periodo, è difficile descrivere la natura dell’antico Zoroastrismo in dettaglio. La descrizione di Erodoto della religione persiana include alcune caratteristiche proprie dello Zoroastrismo, come l’esposizione dei morti. I re Achemenidi riconobbero la loro devozione ad Ahura Mazda nelle iscrizioni; comunque essi furono anche partecipi dei rituali religiosi locali a Babilonia e in Egitto, ed aiutarono gli Ebrei a ritornare nella loro terra natia, ricostruendo i loro templi, fatti che sembrano escludere che ci fosse stata da parte loro una imposizione dell’ortodossia religiosa sui sudditi. Secondo tradizioni tarde, molti dei sacri testi andarono perduti quando Alessandro Magno distrusse Persepoli e rovesciò il regno achemenide negli anni successivi al 330 a.C.. È opinione comune che i tre saggi che vennero dall’Impero persiano per portare doni a Gesù Cristo fossero Magi zoroastriani. Quando la dinastia sassanide prese il potere in Iran nel 228, essi promossero l’utilizzo della loro religione zoroastriana. Molte fonti cristiane del periodo in questione informano che i re sassanidi perseguitarono i Cristiani in Persia. Comunque non sembra che il Cristianesimo sia stato proibito come religione nel periodo preso in esame. Molti storici credono che i Sassanidi in un primo momento si opposero al Cristianesimo, per i suoi vincoli con l’Impero romano, e perciò durante il periodo considerato la chiesa nestoriana fu tollerata e anche a volte favorita dalla dinastia imperante. Quando l’impero sassanide si impossessò delle province romane vi costruirono spesso templi di fuoco. Inoltre sempre nell’era sasanide divenne popolare la credenza che Ahura Mazda e Angra Mainyu fossero figli del dio del tempo Zurvan. Una forma di Zoroastrismo fu apparentemente anche la religione di stato, o almeno la preminente, dell’Armenia precristiana. Dal VI secolo lo Zoroastrismo si espanse nella Cina settentrionale, attraverso la via della seta, ottenendo uno status di ufficialità in alcuni stati cinesi. Templi zoroastriani rimasero fino almeno al 1130 circa nelle regioni del Kaifeng e Zhenjiang, ma dal XIII secolo la religione gradatamente perse importanza nel panorama religioso cinese. Nel VII secolo la dinastia Sassanide fu conquistata dagli Arabi Musulmani, e gli Zoroastriani ottennero lo status di ‘Popolo del Libro’ da parte del Califfo Omar. Comunque, l’uso dell’Avesta antico e delle lingue persiane fu proibito. I conquistatori islamici considerarono gli insegnamenti di Zoroastro come un culto politeistico. Lo Zoroastrismo, che una volta era stato una religione dominante in una regione che andava dall’Anatolia al Golfo Persico e all’Asia centrale, non ebbe un potente campione straniero, come lo fu l’Impero bizantino per il Cristianesimo, e lentamente perse la sua influenza. Nell’VIII secolo un gran numero di iraniani devoti al culto zoroastriano emigrarono in India, dove trovarono rifugio presso Jadav Rana, un re Indù dell’attuale provincia di Gujarat, ma a condizione che si astenessero da attività missionarie e si sposassero tra loro. Anche se le restrizioni sono vecchie di secoli, ancora oggi i Parsi, così si chiamano in India i devoti dello Zoroastrismo, non fanno proselitismo e sono endogamici.

Principi dello Zoroastrismo moderno


Alcuni fra i concetti maggiori zoroastriani: La filosofia zoroastriana è simbolizzata da uno dei principali motti della religione: "Buoni pensieri, buone parole, buone opere".
Uguaglianza sessuale Uomini e donne hanno uguali diritti all’interno della società.
Attenzione per l’ambiente La natura svolge un ruolo centrale nella pratica dello Zoroastrismo. Le più importanti feste annuali zoroastriane riguardano celebrazioni della natura: il nuovo anno nel primo giorno di primavera, la festa dell’acqua in estate, la festa d’autunno alla fine della stagione, la festa del fuoco in mezzo all’inverno.
Lavoro e carità Pigrizia e lentezza sono malviste. La carità è vista come opera buona.
Condanna dell’oppressione tra esseri umani, della crudeltà verso gli animali e del sacrificio degli animali Punti nodali della religione sono l’eguaglianza di tutti gli esseri senza distinzione di razza o credo religioso e rispetto totale verso ogni cosa.
Matrimonio interreligioso e proselitismoGli Zoroastriani non hanno attività missionaria e non eseguono conversioni. In India, i Parsi, hanno l’abitudine di sposarsi tra consanguinei, in genere cugini. In Iran, a causa della discriminazione tuttora esistente, il matrimonio tra devoti di religioni diverse non è ufficialmente incoraggiato dalle autorità.
Morte e sepoltura I rituali religiosi connessi con la morte sono concentrate sull’anima della persona e non sul corpo, considerato impuro. Alla morte, l’anima lascia il corpo dopo tre giorni. Nei tempi antichi il cadavere veniva esposto in luoghi aperti e sopraelevati, chiamati Torri del silenzio, dove l'avrebbero mangiato gli avvoltoi. La tradizione dell’esposizione dei cadaveri è attualmente seguita solamente dai Parsi. Gli Zoroastriani dell’Iran ricorrono alla cremazione elettrica o all’inumazione (in tal caso la bara è posta nel cemento per proteggere la purezza della terra).

Liturgia


Nello Zoroastrismo l’energia del creatore è rappresentata dal fuoco. I devoti del culto solitamente pregano alla presenza di qualche forma di fuoco (o davanti a fonti di luce). Il fuoco comunque non è oggetto di venerazione, ma è utilizzato semplicemente come simbolo e punto centrale del culto zoroastriano. Anticamente la funzione principale del culto era lo 'Yasna', il sacrificio dell’haoma, pozione a base di erba, bevuta come liquido sacrificale mentre veniva compiuta una serie complessa di rituali. Tale pratica fu osteggiata da Zarathustra. I seguaci dello Zoroastrismo pregano cinque volte al giorno.

Seguaci


Attualmente comunità zoroastriane si possono trovare soprattutto in India, Pakistan e Iran. La diaspora zoroastriana comprende due gruppi principali: i Parsi di ambiente sud-asiatico e gli Zoroastriani dell’Iran. Questi ultimi sono sopravvisuti in Iran a secoli di persecuzioni, come altre minoranze religiose. Comunità zoroastriane esistono a Teheran, come anche a Yazd e Kerman, dove molti parlano ancora un dialetto diverso dalla lingua iranica. Essi chiamano la loro lingua Dari. I Parsi nell’Asia meridionale hanno goduto, invece, di una relative tolleranza. I Parsi sono famosi per le attività svolte nel campo dell’educazione e sono diventati una specie di casta economicamente forte all’interno della società indiana. C’è inoltre un crescente interesse fra le popolazioni Curde, soprattutto quelle del Tajikistan e Kazakhstan, per l’antica eredità zoroastriana. Infatti, l’UNESCO (su pressione del governo del Tajikistan) ha proclamato il 2003 anno della celebrazione del "3000° anniversario della cultura zoroastriana" con manifestazioni speciali in tutto il mondo. Piccole comunità Zoroastriane esistono nei maggiori centri urbani degli Stati Uniti, Canada, Gran Bretagna, Australia e in altri paesi. La popolazione mondiale di Zoroastriani è stimata tra le 180.000 e le 250.000 unità. Di questi 70.000 circa sono i Parsi in India.